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LibriBianchi
"BOOKS HAVE THE POWER"
Testo di Domenico de Chirico
BIANCHIZARDIN CONTEMPORARY ART, Milano
In un'intervista rilasciata all'Università di Oxford nel 1995, il polacco Krzysztof Kieślowski, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi autori della storia del cinema, disse: “Nasce da una convinzione saldamente radicata il presupposto secondo cui, per il bene della cultura, si dovrebbero affrontare unicamente argomenti e situazioni che legano le persone, e non quelli che dividono queste ultime. Ci sono troppe cose nel mondo che dividono le persone, come la religione, la politica, la storia e il nazionalismo. Se la cultura è capace di tutto, allora è in grado di trovare ciò che ci unisce tutti. E ci sono così tante cose che uniscono le persone. Non importa chi sei tu o chi sono io, se è il tuo dente a far male o il mio, il dolore è sempre lo stesso. I sentimenti sono ciò che uniscono le persone, perché la parola "amore" ha lo stesso significato per tutti quanti noi. E così per la "paura” o per la "sofferenza". Abbiamo tutti paura allo stesso modo e delle stesse cose. E tutti amiamo allo stesso modo. Per questo parlo di queste cose, perché in tutte le altre trovo subito divisione».
Ed è secondo tali premesse che si compone questo nuovo capitolo espositivo di LibriBianchi, duo artistico composto da Lorenzo e Simona Perrone, dal titolo "BOOKS HAVE THE POWER" che prende forma presso gli spazi espositivi della galleria milanese BIANCHIZARDIN.
E allora, cosa più di un libro può avere questo potere unificatore in quanto espediente comunicativo per eccellenza di profonda condivisione e sentita compartecipazione?
La sublimazione ontologica che fa sì che qualcosa fungente da mezzo o strumento si trasformi fino a costituirsi come cosa autarchica e indipendente costituisce da sempre un aspetto profondamente indagato dalla filosofia, specialmente dalla branca fenomenologica. Ciò a cui si assiste nel caso delle opere qui presenti è un processo di sublimazione doppio e incisivo, laddove i libri di per sé sono sì strumenti di cultura, veicoli di informazione ma al contempo essi sono effettivamente preziosi contenitori di conoscenza, indefiniti spazi teorici, pagine parlanti, cellulose pregne di sapienza ed è in tutti questi aspetti che si racchiude la loro unicità e sacralità. Un libro dunque è di per sé una cosa che decanta se stessa e al contempo dice il detto di qualcun altro. Il passaggio dall'ambito semantico, qui operato dal duo LibriBianchi, a quello simbolico non è affatto immediato, bensì è frutto di una pratica artistica pedissequa, di una perpetua evoluzione tecnica che si fa sempre più raffinata e di una radicale introiezione bibliografica.
LibriBianchi è l'espressione pura della ricerca artistica e personale di Lorenzo e Simona Perrone che si sviluppa da oltre vent'anni e una tale e consistente parentesi temporale ha portato i due artisti sia ad uno sviluppo coeso e indissolubile sia ad un affinamento tecnico senza eguali, grazie anche ai vari materiali utilizzati e dal modo in cui si intersecano mirabilmente con l'elemento sorgente che può essere identificato non solo nel libro stesso ma anche nell'uso onnipresente del colore bianco, colore sorgente per eccellenza, luminosità pura e sintesi additiva di tutti colori dello spettro visibile. Tale approccio metaforico, scultoreo, materico e soavemente tattile conduce il libro ad una esaltazione materica ancestrale, ancor prima della parola, laddove esso, in quanto entità solenne, si afferma nel silenzio come encomio attuale di un dire passato che guarda al futuro e alle problematiche sociali e ambientali contemporanee, sussurrando senza mai urlare, in un sostare musicalmente armonico, ponderoso e leggero allo stesso tempo e che induce lo spettatore a porsi interrogativi atavici e a riflettere sulla grande incognita del nostro avvenire.
"BOOKS HAVE THE POWER"
Testo di Domenico de Chirico
BIANCHIZARDIN CONTEMPORARY ART, Milano
In un'intervista rilasciata all'Università di Oxford nel 1995, il polacco Krzysztof Kieślowski, riconosciuto universalmente come uno dei più grandi autori della storia del cinema, disse: “Nasce da una convinzione saldamente radicata il presupposto secondo cui, per il bene della cultura, si dovrebbero affrontare unicamente argomenti e situazioni che legano le persone, e non quelli che dividono queste ultime. Ci sono troppe cose nel mondo che dividono le persone, come la religione, la politica, la storia e il nazionalismo. Se la cultura è capace di tutto, allora è in grado di trovare ciò che ci unisce tutti. E ci sono così tante cose che uniscono le persone. Non importa chi sei tu o chi sono io, se è il tuo dente a far male o il mio, il dolore è sempre lo stesso. I sentimenti sono ciò che uniscono le persone, perché la parola "amore" ha lo stesso significato per tutti quanti noi. E così per la "paura” o per la "sofferenza". Abbiamo tutti paura allo stesso modo e delle stesse cose. E tutti amiamo allo stesso modo. Per questo parlo di queste cose, perché in tutte le altre trovo subito divisione».
Ed è secondo tali premesse che si compone questo nuovo capitolo espositivo di LibriBianchi, duo artistico composto da Lorenzo e Simona Perrone, dal titolo "BOOKS HAVE THE POWER" che prende forma presso gli spazi espositivi della galleria milanese BIANCHIZARDIN.
E allora, cosa più di un libro può avere questo potere unificatore in quanto espediente comunicativo per eccellenza di profonda condivisione e sentita compartecipazione?
La sublimazione ontologica che fa sì che qualcosa fungente da mezzo o strumento si trasformi fino a costituirsi come cosa autarchica e indipendente costituisce da sempre un aspetto profondamente indagato dalla filosofia, specialmente dalla branca fenomenologica. Ciò a cui si assiste nel caso delle opere qui presenti è un processo di sublimazione doppio e incisivo, laddove i libri di per sé sono sì strumenti di cultura, veicoli di informazione ma al contempo essi sono effettivamente preziosi contenitori di conoscenza, indefiniti spazi teorici, pagine parlanti, cellulose pregne di sapienza ed è in tutti questi aspetti che si racchiude la loro unicità e sacralità. Un libro dunque è di per sé una cosa che decanta se stessa e al contempo dice il detto di qualcun altro. Il passaggio dall'ambito semantico, qui operato dal duo LibriBianchi, a quello simbolico non è affatto immediato, bensì è frutto di una pratica artistica pedissequa, di una perpetua evoluzione tecnica che si fa sempre più raffinata e di una radicale introiezione bibliografica.
LibriBianchi è l'espressione pura della ricerca artistica e personale di Lorenzo e Simona Perrone che si sviluppa da oltre vent'anni e una tale e consistente parentesi temporale ha portato i due artisti sia ad uno sviluppo coeso e indissolubile sia ad un affinamento tecnico senza eguali, grazie anche ai vari materiali utilizzati e dal modo in cui si intersecano mirabilmente con l'elemento sorgente che può essere identificato non solo nel libro stesso ma anche nell'uso onnipresente del colore bianco, colore sorgente per eccellenza, luminosità pura e sintesi additiva di tutti colori dello spettro visibile. Tale approccio metaforico, scultoreo, materico e soavemente tattile conduce il libro ad una esaltazione materica ancestrale, ancor prima della parola, laddove esso, in quanto entità solenne, si afferma nel silenzio come encomio attuale di un dire passato che guarda al futuro e alle problematiche sociali e ambientali contemporanee, sussurrando senza mai urlare, in un sostare musicalmente armonico, ponderoso e leggero allo stesso tempo e che induce lo spettatore a porsi interrogativi atavici e a riflettere sulla grande incognita del nostro avvenire.